Clara Di Maggio è nata a Fabrica di Roma l’11 novembre del 1943. Ha compiuto i suoi studi a Viterbo, quindi all’Università “La Sapienza” di Roma, laureandosi in Lettere nel 1967. Insegnante per vocazione, ha iniziato la sua carriera dapprima presso varie scuole dislocate nel territorio della provincia di Viterbo, poi, come vincitrice di concorso, nel 1974 a Roma, dove è rimasta fino al 2008, anno del suo collocamento a riposo.
L’ansia di conoscenza e la curiosità di verificare quanto appreso dai libri o quanto trasferito ai suoi alunni, l’ha sollecitata ad intraprendere molti viaggi: in Europa, Medio Oriente e Africa settentrionale, sempre in coppia con suo marito e in compagnia di uno storico “maggiolone”.
Dagli appunti presi durante questi viaggi, derivò il suo primo scritto “Appunti di viaggio”.
L’ansia di raccontare le persone e i luoghi la spinse in seguito alla narrazione di storie familiari come “Lo ziro”, “La zappa, il mulo e il carretto”, “La casa del giardino” e “Via del Fontanile, 32”.
Infine la consuetudine con il mondo del diritto e dell’interpretazione delle norme giuridiche, non molto a lei congeniali, che costituivano invece l’essenza della vita di suo marito, magistrato e presidente di tribunale, la convinsero a scrivere “Vita di un giudice”.
L’ultimo suo scritto “Uno più uno = tre” scaturisce da riflessioni elaborate nel corso degli anni e riscontrate nella realtà vissuta personalmente o attraverso il racconto di persone conosciute. Si presenta infatti come un’antologia di racconti e vorrebbe dar spazio a considerazioni ulteriori e quindi anche a testimonianze di fatti realmente accaduti, magari non proprio in accordo con l’affermazione del titolo e cioè “Uno più uno = tre” e che potrebbe diventare “Uno più uno = 0” oppure “Uno più uno = -1”.