L’Avvocato Davide Pandolfo è nato a Roma il 13 luglio 1962, dove tuttora vive e dove ha svolto studi classici presso il Liceo Gaetano De Sanctis.
Ha frequentato, nel corso del 1988, la Scuola Allievi Ufficiali di Fanteria e Cavalleria di Cesano di Roma e nel 1989 ha prestato servizio quale Ufficiale in Cavalleria presso l’8° Reggimento “Lancieri di Montebello”.
Si è laureato in Giurisprudenza nel 1990 presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, iscrivendosi, dopo l’esame di Stato e la prevista pratica forense, nell’Albo degli Avvocati dell’Ordine di Roma.
È stato iscritto per qualche tempo nell’Albo dei difensori dei non abbienti.
Esercita a Roma e negli altri Tribunali del distretto della Corte d’Appello di Roma, occupandosi, prevalentemente, di diritto civile, ma anche di diritto penale ed amministrativo.
Nel corso dei primi anni del nuovo millennio ha fatto parte, per un biennio, della Commissione Cultura del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Iscritto all’Albo degli Avvocati Cassazionisti si occupa, altresì, di patrocinio avanti alle Giurisdizioni Superiori, avendo anche avuto, in qualche occasione, l’onere e l’onore di assistere qualche Magistrato davanti alla Commissione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura.
Appassionato di sport e musica, durante la sua adolescenza ha frequentato per un triennio, con buoni risultati, la Federazione Italiana Tennis, ha conseguito il brevetto di nuoto preagonistico e quello di salvamento, ed ha partecipato ad alcuni tornei di calcio amatoriale, compresi quelli che si sono svolti nei luoghi di ambientazione del presente romanzo e che hanno dato lustro alla “mitica” squadra minorile del residence “Baia Verde”.
Cultore della musica rock, appena maggiorenne ha fondato i “DOA” (acronimo di Dreamin’ On Art) una cover band – di cui si fa menzione, altresì, nel libro “Anni di metallo” di Andrea Ciccomartino – che esegue, ancora oggi, insieme con altri amici musicisti, famosi brani di musica rock ed hard rock prevalentemente risalenti agli anni ’80.
Nel corso degli anni ’90, inoltre, è stato autore di due libelli di poesie: “Non gettarle” e “Segnali Luminosi all’Infinito”.