Maurizio Brilli è nato ad Aprilia in provincia di Latina il 22 gennaio del 1954, in una nota famiglia borghese della cittadina pontina, vive l’infanzia e la giovinezza tra studio e sport. A 18 anni consegue la maturità artistica da cui acquisisce quegli elementi che gli saranno utili per le brevi e successive esperienze artistiche; infatti, in età matura realizzerà alcune opere musive come: “Veloce verso la Vitto-ria”, “Andrea Tafi Campione d’Italia”, “Medusa”, “Paolo Sarpi”, “Il Gabbiano”, “Coca Cola”, “Giove e Danae”. Nel 1972, al culmine di una brillante carriera sportiva (da più di un lustro è tra i più forti atleti ciclisti del lazio), in rappresentanza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, partecipa ad un campus allestito dal Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Monaco, dove sono ospitati giovani studenti atleti di tutto il Mondo.
Quell’esperienza, vissuta nella tragedia del famoso attacco terroristico di un commandos palestinese contro la rappresentativa israeliana che partecipava ai giochi, sarà determinante nel suscitare in lui passione ed interesse per la storia e le scienze umanistiche. Coniugare la passione sportiva alla professione era per il giovanissimo Maurizio Brilli un’esigenza prioritaria, per questo, al ritorno dalle Olimpiadi partecipa a un concorso indetto dal C.O.N.I. per l’ingresso alla Scuola Centrale dello Sport, a cui accede nello stesso anno. Lo stretto rapporto con i docenti, con il famoso Elio Rimedio (commissario tecnico della rappresentativa italiana alle già citate Olimpiadi di Monaco), con i compagni di allenamento e di studio, l’ambiente goliardico della Foresteria dell’Acqua Acetosa, contribuirono a costruirgli intorno un mondo positivo ed entusiastico. Ma una dura realtà lo aspetta dietro l’angolo, una realtà che, inesorabile, arriva sottoforma di un malaugurato incidente, avvenuto nel corso di uno degli ultimi allenamenti prima dell’inizio della stagione agonistica. I postumi dell’incidente lo terranno lontano dalla Scuola tanto da precluderne la continuazione. Sarà assunto dal C.O.N.I. nei ruoli amministrativi e sarà questa la sua professione principale.
La curiosità che anima il suo carattere lo porterà ad occuparsi e interessarsi a più cose; contemporaneamente all’attività presso il C.O.N.I. assumerà l’incarico di Direttore del Tennis Club Brilli Primo, un centro sportivo intitolato alla memoria dello zio, dove potrà continuare a coltivare la passione per lo sport praticato, non che quello vissuto dietro la scrivania lo considerasse secondario, ma a volte, dice lui, si perde il contatto con l’umanità del campo, le vicende della strada, il sudore e la fatica. La laurea in storia coronerà uno dei suoi bisogni più forti: la ricerca dell’umanità nell’altro. Partendo dall’esclusione che il bene e il male abbiano una origine naturale, Maurizio Brilli vive la sua vita analizzando le ragioni e i fatti che fatalmente, ineluttabilmente conducono al bene e al male; sicuro che il dubbio, la speranza e la volontà siano elementi sufficienti a sostenere il proprio contributo verso la costruzione di quel percorso che conduce alla città del sole, o, se vogliamo essere più moderni, a quel mondo migliore che a volte ci pare irraggiungibile. “Quaderni Piacentini” e “Tolleranza – Tra religione e civiltà nel mondo Cristiano, Ebraico e Islamico” esprimono tutto il senso del suo pensiero, proteso curiosamente alla conoscenza dell’altro, dove spesso, in fondo, trova se stesso. Attualmente Maurizio Brilli ricopre l’incarico di Segretario del Comitato Regionale del Lazio della Federazione Ciclistica Italiana. È insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Giovanni In Gerusalemme con la nomina di Magisterial Bull.