Paolo Zompicchiatti nasce a Roma il 20 luglio del 1975.
Avvocato, padre, ottimista (se questo significa credere che in ogni caso poteva andare peggio), idealista eppure mediatore, dunque contraddittorio: come si fa a perseguire un ideale ad ogni costo e tentare sempre ed in ogni caso di trovare la soluzione ideale che accontenti tutti? Lui sembra averne la ricetta.
Una formazione giuridica a tutto tondo (si occupa di condominio ma è anche difensore d’ufficio) incrociata a mille passioni trasversali: la chitarra, “il Signore degli anelli”, Camilleri e Stephen King, Boris e i Simpson, la Costiera amalfitana e il Trentino, tutte vissute con profondità e leggerezza. Dopo “Storie di una vita”, “Le migliori intenzioni” è il suo secondo romanzo, il primo che affronti i temi autobiografici della sua vita professionale, che fa scoprire un autore ormai maturo in grado di sovrapporre con sapienza i più diversi argomenti e sentimenti con un abile dosaggio letterario da cui emerge la volontà di vivere integralmente il proprio tempo come esperienza di crescita.