PER SANTITÀ FINTA IN SOMMO GRADO – Maria Valenza Marchionne tra ricerca storica e scrittura teatrale
Il testo rappresenta il lavoro finale della lunga ricerca, trascrizione, studio di antichi documenti attestanti il processo per santità finta in sommo grado nei confronti di Maria Valenza Marchionne, di Sezze, monaca clarissa, che abiurò a Santa Maria sopra Minerva di Roma il 12 Settembre 1703, all’età di 73 anni. Morì in carcere nel 1707.
La condannata era sorella del futuro Santo Carlo da Sezze (paragonato, per la sua esperienza mistica, a S. Teresa d’Avila e a Giovanni della Croce), il cui contemporaneo processo di santificazione, venne inficiato (e rimandato di oltre 250 anni) da questa condanna. Molti personaggi ruotano intorno alla vicenda: donne a lei contemporanee, le cui caratteristiche di costruzione della santità sono identiche a Valenza, ma soggette all’obbedienza dei loro confessori; altri uomini potenti, tra cui Papi e Cardinali, che ebbero un ruolo decisivo nella vicenda.
Le autrici intendono lanciare il dubbio che la condanna della sorella sia stata costruita ad arte per inficiare la causa di beatificazione del fratello, in un periodo in cui l’ascendente potere dei Gesuiti era in forte contrasto con quello dei Francescani, anche nella gestione socio-economica dei territori da loro occupati. Oltre questi aspetti politici, alle autrici interessa la dimensione umana dei personaggi, cercando di restituire loro spessore drammatico e poetico, in una sorta di pietà laica, dove il motivo fondante è la convinzione che le donne, ancora oggi, faticano molto ad affermarsi con “spirito proprio”, specialmente nelle arti e che il teatro stesso è costretto ad andar di notte. La trasposizione scenica ha dato vita allo spettacolo: Gli ultimi di Carnevale overo Per Santità finta in sommo grado.
15,00€