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LA POLIZIA LOCALE NEL LAZIO – Potenzialità, risorse, attività e competenze

La sicurezza dei cittadini e delle imprese rappresenta un’assoluta priorità nell’agenda dei governi nazionali, regionali e locali.
Il tema delle città sicure ha subito negli ultimi anni un’evoluzione significativa, passando dall’ordine pubblico, che fa riferimento ad un approccio tipico dell’azione delle forze dell’ordine, ad una più ampia accezione, che chiama in causa la vivibilità dei nostri contesti urbani e, di conseguenza, l’azione della pubblica amministrazione.
La domanda di sicurezza si è così caricata di maggiori aspettative, alle quali non sono estranee grandi trasformazioni, che non attengono soltanto a fenomeni come la nuova immigrazione, la prostituzione, la tossicodipendenza, la criminalità organizzata, ma a nuovi e diversi stili di vita, ad una nuova e diversa cultura del lavoro, a nuovi profili dell’istituzione familiare, alle inedite aspettative di vita, ai moderni progetti di vita dei giovani.
Ne consegue che, al di là di una inevitabile quota retorica di allarme sociale, il bisogno di sicurezza va sempre più al di là dell’insostituibile ruolo delle forze dell’ordine per acquisire una dimensione più attiva ed interattiva, dove assumono rilevanza non solo le azioni delle pubbliche amministrazioni, ma anche quelle delle organizzazioni della società civile, delle associazioni, degli organi di informazione, degli operatori economici.
La sicurezza è, insomma, sempre più un bene comune alla cui produzione sono chiamati a concorrere più istituzioni in collaborazione tra loro e tutte le forze sociali e civili.
Per contrastare adeguatamente l’emarginazione, per gestire efficacemente l’impatto immigratorio, per tutelare l’ambiente, per dare idonea attenzione al decoro urbano, alle risorse culturali e ai siti sensibili, per sviluppare necessarie azioni di sviluppo locale, per diffondere la legalità e la cultura delle regole, per promuovere la libertà dei nostri cittadini, le istituzioni non possono agire “in ordine sparso” e non possono farlo più da sole.
Efficaci politiche per la sicurezza urbana dovranno necessariamente considerare:
– la dimensione della sicurezza in modo trasversale nelle politiche sociali;
– le nuove tecnologie al servizio della sicurezza;
– la diffusione e lo scambio di buone pratiche che in questi anni si sono sviluppate nei territori (dai progetti per “Città Sicure”, ai Patti per la sicurezza urbana);
– un dialogo costruttivo fra imprese, ricerca, accademia e pubblica amministrazione;
– la promozione di intese e collaborazioni tra le diverse istituzioni.
Ma, un nuovo impegno sui temi della sicurezza urbana, non potrà che partire da una maggiore attenzione per la Polizia Locale.
Occorre mettere in campo iniziative per la riqualificazione della Polizia Locale, per l’aggiornamento professionale continuo e per dotare gli Operatori di adeguate e moderne strumentazioni.
Ipotesi di riforme di carattere generale non mancano, a partire dalla proposta di legge Barbolini – Saia, anche se tardano ad essere acquisite nel nostro ordinamento.

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