LO SPORT, E POCHE STORIE!
È una spassosa carrellata sulle vicende di un tifoso e praticante sportivo, acuto osservatore di un universo del tutto particolare, ove la fredda razionalità è spesso travolta dalla passione impulsiva e sfrenata.
Ne è scaturita una rappresentazione vivacissima e trascinante il lettore in una frenetica girandola di situazioni sempre curiose e soprattutto avvincenti, i cui protagonisti assumono via via i connotati della macchietta, o gli atteggiamenti dettati dalla supponenza scostante, dalla furbizia ingegnosa, dal tempestivo opportunismo, dallo spirito burlone.
Anche l’eloquio sboccato e talora apertamente volgare acquista in quest’ambito una sua plausibilità, in quanto aggiunge ulteriore sapore al tutto, rivelandosi come uno strumento adattissimo a stigmatizzare fanatismi, manie, comportamenti sbracati, imprevisti e inopportuni e pertanto festosamente sorprendenti.
Non vi difetta neppure una fine ironia che fa da pungente supporto a una critica attenta di atteggiamenti improntati a una boria di classe, marchio di fabbrica di non pochi praticanti di sport d’élite, esponenti spocchiosi di una casta pervenuta alla ricchezza vistosa, che consuma i suoi riti spesso oggettivamente insipidi e stucchevoli, quando non esposti al ridicolo.
E ancora, la denuncia garbata delle frodi sportive, della piaga del ricorso al doping, della sudditanza della classe arbitrale nei confronti delle squadre di calcio più blasonate; ma altresì, all’incontro, la compiaciuta sottolineatura della più assaporata soddisfazione in caso di rovesciamento dei pronostici dati per scontati; e infiniti altri aspetti, non esclusi quelli commoventi, di un mondo qual è quello dello sport qui portato alla ribalta con un taglio di scanzonata originalità.
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