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CALENDARIO DELL’AVVENTO. RACCONTI DI NATALE IN CUCINA.

Avv. Saveria Mobrici

Siamo giunti alla quarta edizione del nostro calendario dell’Avvento, una tradizione che ci invita ad una profonda riflessione e a un intimo raccoglimento. Non è solo un passaggio di tempo, una successione di date: è un percorso di meditazione che ci permette di riscoprire ogni giorno un valore, un ricordo, una lezione che parla al cuore e alla mente. Il calendario dell’Avvento rappresenta l’attesa, un rituale che ci prepara a una celebrazione che trascende il puro evento storico del Natale. È l’attesa della luce, del rinnovamento dell’anima, del momento in cui la speranza e la pace interiore si fanno spazio, ricordandoci ciò che è eterno e immutabile.

Crediamo profondamente nel valore delle tradizioni letterarie perché esse sono veicolo di memoria e di identità collettiva. Attraverso la narrazione, le storie e le ricette che abbiamo raccolto, diamo forma a un patrimonio culturale che ha radici antiche ma è sempre nuovo, rinnovato nell’ascolto e nella condivisione. Trasmesso di generazione in generazione, ogni racconto è una fiaccola che illumina il passato e riscalda il presente, un gesto d’amore verso coloro che verranno dopo di noi. Questa tradizione letteraria, dunque, non è soltanto celebrazione del passato ma atto di responsabilità verso il futuro, perché coltiviamo l’eredità dell’immaginazione e del sapere e la doniamo come scorta per le generazioni future.

Il Natale non è solo il ritorno di una festa, ma il ritorno al cuore, alla gentilezza che rinnova il nostro legame con gli altri. Come scrisse Charles Dickens: “Io onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.” In questa frase risiede l’essenza del nostro impegno: fare del Natale non un giorno ma uno stato d’animo, un modo di vivere che ci accompagna e ci guida, ogni giorno dell’anno.

Prefazione

di Antonio Ferdinando De Simone

Nel leggere il calendario dell’Avvento, curato da Saveria Mobrici, vengono in mente le fiabe raccontate dai nostri nonni, con un legame tra presente e passato che ci riporta ai contenuti essenziali della nostra esistenza. Forse sarebbe meglio dire ai momenti migliori della nostra vita, con un legame indissolubile alle persone che amiamo e che abbiamo amato.

Il Natale è la festa di compleanno di Nostro Signore Gesù ed è il momento del sogno, dei ricordi, della speranza e del calore familiare.

La festa più bella dell’anno, senza alcuna retorica e Saveria ce lo fa capire in tutti i modi, ogni giorno dell’Avvento, ad ogni racconto e ricetta giornaliera.

Saveria ha ricostruito l’atmosfera natalizia e quello che rappresenta per noi come popolo: la cura degli affetti familiari, la spasmodica attesa dei “riti”, non solo religiosi ma anche delle tradizioni e delle ricette culinarie dei giorni e del giorno più bello dell’anno.

Non manca nulla nei racconti, compresi i malanni stagionali ed il passaggio temporale ma soprattutto c’è la speranza dell’attesa della festa, con un legame profondo ai ricordi. Certamente una metafora della nostra esistenza in cui i “malanni” sono un fatto non voluto ma che dobbiamo essere in grado di affrontare e le fondamenta su cui costruire il futuro e la speranza.

La nostalgia e il dolore profondo per i momenti tristi della vita sono espressi in un cerchio naturale, inesorabile ma tale da non abbatterci e coartare ogni speranza, ogni attesa per i giorni felici ed i ricordi più belli con le persone amate, anche se non ci sono più.

Le rievocazioni nelle fiabe delle ricette non è solo cura delle passioni e dei ricordi ma è il risveglio della nostra identità e della nostra diversità come popolo e come esseri figli di Dio. Tutti unici e legati tra passato e futuro: “…le tradizioni sono come fili invisibili che ci legano al passato, alle persone che sono venute prima di noi”.

Il Natale è un momento di rinascita, è un punto di inizio per l’amore e la solidarietà anche per chi soffre la guerra in un campo di rifugiati e avrebbe bisogno delle “chicche di marzapane”. Nel singolare calendario dell’Avvento c’è anche questo e c’è la consapevolezza del significato del cibo nella nostra tradizione culturale “quella ciambella non era solo un dolce, era il simbolo di cura, dell’amore e della speranza che anche nei momenti più difficili, come una malattia o un inverno freddo nella foresta, tutto può migliorare con un po’ di dolcezza”.

Occorre ogni tanto fermarsi, guardarsi dentro ed al passato per capire quello che siamo e cosa è il sogno delle cose semplici, compreso l’odore, il sapore dei dolci e delle ricette delle nostre nonne ma soprattutto l’affetto delle persone che amiamo e il bene che ci ha trasmesso Nostro Signore. Non si tratta di semplici ricette ma di ricordi d’inchiostro che ci parlano di amore e solidarietà, di famiglia e di rispetto degli altri, di un viaggio nel nostro essere popolo e nella nostra cristianità.

Buon Natale

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Autore

  • Avv. Saveria Mobrici

    Saveria Mobrici, Avvocato Cassazionista, proveniente dal Foro di Torino, opera a Roma dal 1984, vanta una esperienza di oltre 45 anni di professione nell’ambito che va dal diritto penale a quello civile, commerciale, tributario e militare, nonché sostenitrice delle procedure ADR di cui è stata una pioniera.

    Già Consigliere presso l’Ordine degli Avvocati di Roma (quadriennio 2019-2022) ove ha ricoperto la carica di Direttore Scientifico e coordinatore del Dipartimento delle riviste giuridiche Temi Romana e Foro Romano, è stata anche Coordinatore delle commissioni di Economia Circolare e di Diritto Militare e Diritto Penale Militare, nonché co-coordinatore delle Difese D’Ufficio. In tali vesti ha curato i “quaderni” sulle tematiche dell’Uranio Impoverito; Il fenomeno del Nonnismo tra principi etici e l’intervento penale; L’attività dell’avvocato nel procedimento Disciplinare Militare; la problematica dei suicidi nelle Forze Armate e Forze dell’Ordine; l’Economia Circolare; Gli usi civici e la protezione dell’ambiente; Il servizio miliare: la leva.

    Attualmente è Presidente della Camera Penale Militare e dell’Associazione “Le Toghe” (da lei stessa fondata).

    Per l’UTET di Torino, sin dal 1982, ha pubblicato sul Nuovo Ordinamento dell’amministrazione di pubblica sicurezza, e ha curato e scritto per i “Quaderni di Economia del Lavoro” diretti da Luigi Frey e Franco Angeli.

    Ideatrice, organizzatrice e curatrice del Calendario dell’Avvento Giuridico e del Calendario dell’Avvento Militare (che rappresentano i primi modelli di questo genere), e del Calendario dell’Avvento dei Ricordi.

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