1+1=3
“Uno più uno uguale tre?”.
Ma che diavolo è?
“È sicuramente uno sbaglio della memoria mia o di qualcun altro, è forse uno slogan per attirare l’attenzione di chi ascolta o legge?
Penso all’occasione che ha dato l’incipit a questa mia considerazione: l’omelia di un prete durante la celebrazione di un matrimonio! Ovvio, ci si trova davanti ad una coppia di giovani sposi che intendono “coronare il loro sogno d’amore”, come si dice, davanti a Dio e agli uomini e sperano di divenire presto una famiglia, cioè di essere in tre”.
Ma forse il significato dato a questo atto è un po’ troppo restrittivo. “Uno più uno è uguale a tre”, secondo me, quando dalla vicinanza di due persone e nella collaborazione operosa tra i due sboccia un fiore prezioso che è il sovrappiù!
Ma che sto pensando… Forse proprio i fiori dell’addobbo della Chiesa mi hanno sospinto a questa considerazione, oppure l’emozione nel vedere la sposa vestita di bianco e lo sposo incantato ad osservare i movimenti di lei, anche quelli impercettibili agli altri.
Un sovrappiù esiste anche non solo nel rapporto tra una donna e un uomo, ma anche tra due persone, uomini o donne che siano, vicine per lavoro, per interessi vari od occasioni disparate.
Ed allora?
Il sovrappiù non è solo il frutto dell’amore, può essere anche il frutto dell’amicizia, della solidarietà, della collaborazione, dell’affetto, del rispetto…
Qualcuno osserverà che, nella maggior parte degli eventi e rapporti tra umani, uno più uno è uguale a due e, qualche volta, uno più uno è uguale a zero, se non a meno uno… Sono i casi in cui due persone o due gruppi di persone non riescono ad entrare in sintonia tra di loro e, spesso, si fanno anche del male, arrivando l’uno ad annientare l’altro.
In questa antologia si presenteranno episodi di vita vissuta in cui, però, uno più uno è sempre uguale a tre: inguaribile ottimismo?
A voi l’ardua sentenza!
Clara Di Maggio
15,00€