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CAMPO YOL – 10.000 Italiani dimenticati in India

Situato a circa 1.800 metri di altezza alle pendici dell’Himalaya, in quella parte dell’India che si incunea tra il Tibet e l’Afghanistan, il Campo Yol ospitava – insieme a prigionieri di altri paesi – 10.000 ufficiali italiani di tutte le armi catturati dagli inglesi durante la II guerra mondiale, moltissimi nel gennaio del 1941 in Africa settentrionale.
Catturati quindi all’inizio della guerra: i prigionieri italiani sacrificarono i 6 migliori anni della loro vita, essendo numerosissimi in giovane età. Nonostante ciò, a Yol regnarono sovrani lo spirito d’intraprendenza e soprattutto di inventiva, tipica di noi italiani, che servirono ai prigionieri sia a migliorare la vita nel campo che ad accrescere le proprie conoscenze in studi, discipline scientifiche, finanziarie, letterarie, artistiche e sportive, e tante altre attività in cui era indispensabile impegnarsi per non perdersi d’animo, per non perdere la ragione, per avere un obiettivo.

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Autore

  • Giovanni Marizza

    Generale degli alpini, Gianni Marizza ha comandato il contingente italiano della forza mobile della Nato e la brigata alpina Julia. E’ stato per anni responsabile del settore relazioni internazionali dello Stato Maggiore della Difesa ed ha ricoperto, fra i vari incarichi, quelli di direttore-coordinatore dell’Istituto Alti Studi della Difesa e di presidente di un gruppo di pianificazione della Nato. Giornalista e scrittore, è autore di articoli di carattere geopolitico su www.loccidentale.it.

    Durante la guerra libica del 2011 ha commentato quotidianamente la crisi sulle colonne de “Il Tempo”. E’ membro della Società Italiana di Storia Militare e componente del consiglio direttivo del Comitato Atlantico Italiano. Laureato in scienze strategiche e in scienze internazionali e diplomatiche, è esperto in gestione delle crisi ed ha una vasta esperienza di operazioni di mantenimento della pace, stabilizzazione e ricostruzione in Africa, nei Balcani e in Medio Oriente. In Iraq è stato vice comandante del corpo d’armata multinazionale, mantenendo i contatti con i ventisette Paesi partecipanti alla Coalizione multinazionale. Fra i vari riconoscimenti attribuitigli, spiccano la Legion d’Onore francese e la Legione di Merito degli Stati Uniti d’America. Insegna Geopolitica e Gestione delle crisi all’Università di Roma “La Sapienza”.

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