CRONACHE DI UN GIORNALISTA DI PARTE
Mezzo secolo di notizie e avvenimenti, dal 1964 al 2014, su una città del basso Lazio, che stentava a riprendersi dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale.
Fondi, infatti, ha inseguito i ritmi della ricostruzione e del boom economico con le conseguenze di essere cresciuta in modo caotico e senza un indirizzo socio-culturale lungimirante per colpa di una classe politica miope e spesso “rapace”.
Quando ha avuto qualche anno di vero e proprio “Rinascimento” è stata brutalmente ricacciata nel torbido delle speculazioni di ogni genere, nonostante le rivolte contadine, le occupazioni della ferrovia, l’incendio del Municipio, le imponenti manifestazioni per la crisi agrumicola, le morti per l’abusivismo edilizio, la distruzione sistematica della duna costiera, l’accaparramento delle terre demaniali e il disprezzo per il ricco patrimonio artistico ed archeologico.
Un territorio paesaggistico “unico” per la presenza di colline boscose, di un lungo litorale marino, di laghi costieri e di zone umide sfregiate da ecomostri edilizi doveva assicurare ben altra prosperità alla popolazione, che vi abita dalla preistoria.
E al cui sviluppo economico in tempi contemporanei dovevano contribuire il gigante agroalimentare del Mof, uno dei mercati più importanti d’Europa e un turismo marino e lacuale di massa.
Il cronista de Il Messaggero ha raccontato in questo mezzo secolo vicende piccole e grandi del territorio di Fondi con occhio “di parte”, ma riportando anche le ragioni e i punti di vista altrui.
E, soprattutto, uscendo indenne dalle molte querele per diffamazione, che avversari d’ogni genere sociale non hanno fatto mai mancare in questi lunghi cinquant’anni.
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