INDIMENTICABILE PADRE
“Indimenticabile padre: ricordi di un ergastolano è un libro che ho cominciato a scrivere in un periodo particolare della mia vita, cioè quando ero sottoposto al regime penitenziario dell’art. 41 bis, il cosiddetto “carcere duro”. Quanto più ero “compresso”, tanto più sentivo forte ribollire il desiderio di scrivere sulle mie radici”.
“Questo libro rappresenta tutto ciò che fermentava dentro il mio animo, e venne fuori come un’esplosione. Lo scrissi immaginando di aver di fronte i miei tre figli: Mariana, Nunzio e Francesco, allora piccoli, ai quali raccontavo la storia del loro valoroso nonno paterno che non avevano mai conosciuto. Sepolto come ero in quel rigido regime custodialistico, scrivere per me fu una espressione di vita”.
“[…] Travolto dai tragici eventi della seconda guerra mondiale, mio padre si sentì tuttavia partecipe e parte attiva consapevole di quel processo storico che suo malgrado lo coinvolse, come testimoniano le tante missive recuperate dell’epoca, dal fronte e dai vari campi di prigionia”.
“In un mondo globalizzato e iperconnesso dove la figura paterna ha subito una vera e propria “evaporazione”, io come quegli uomini di belle speranze lancio in mare una bottiglia con dentro un messaggio che contiene un exemplum nel quale non è il padre a spiegare il senso della vita, ma è il padre che mostra attraverso la sua vita, che la vita può avere senso.
Un padre che si prodiga di riparare e proteggere il figlio dalle ustioni traumatiche della vita, in modo che la vita del figlio possa essere animato sempre dalla speranza. Un exemplum di cui le nuove generazioni, credo, abbiano disperatamente bisogno”.
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