ITALIANI STRANA GENTE
A dispetto di quel che si legge sul Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR a Roma, oggi gl’Italiani non sono più “un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati e di navigatori: navigano, sì, ma sempre in acque tempestose, senza un nocchiero risoluto e capace. Non dobbiamo però fare di tutta l’erba un fascio: ogni individuo ha una sua personalità e va visto e giudicato nell’insieme, cosa che molti non fanno: si soffermano infatti su un aspetto della persona, quello che gli fa più comodo, per poterne dire peste e corna, o su un solo episodio, e da quello traggono il loro giudizio, che non è ovviamente obiettivo. Non è così che si vede e si giudica la Storia, estrapolandone un solo fatto per esaltarlo o condannarlo, senza guardare tutto l’insieme. La conclusione che si ricava dalla lettura di questo libro è che per cambiare gl’Italiani bisogna prima cambiare l’Italia: un’Italia sana, in tutto il suo corpo, in cui ogni cosa funziona, la politica, la giustizia, l’economia, il lavoro, la sanità, la scuola, l’informazione, la televisione, la sicurezza e così via, può veramente cambiare i cittadini, eliminarne le discordie, gli scontri, ideologici e fisici, in poche parole pacificare gli animi e dare finalmente agli Italiani quell’unità di cui tanto si parla ma che ancora non s’intravede.
(Dalla Prefazione, di Renato Siniscalchi)
15,00€