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JUNKERS JU 87/B/R & D IN AZIONE – I Picchiarelli della Regia Aeronautica

Sono trascorsi diversi decenni da quando anche nei cieli italiani ed in quelli in cui la Regia Aeronautica profuse tutte le sue energie e tutto il suo disperato valore in guerra, volarono gli Junkers Ju 87, macchine di concezione e fabbricazione tedeschi, ma fregiatisi anche con i segni distintivi italiani. Con quegli aerei vi fu una schiera di scelti aviatori del tempo, piloti e specialisti, accomunati dallo stesso destino e dallo stesso entusiasmo.
Furono gli anni delle sofferenze e delle delusioni, pochi quelli delle vittorie ed ancor meno quelli dei successi accertati sui fronti in cui operarono questi celebri tuffatori dal colore scuro, dal mugolio impressionante dei loro motori, dalla tattica ardita di porsi in verticale sui bersagli da colpire.
Si chiamavano “Stuka”, abbreviazione del termine germanico di “Sturzkampflugzeug”, in pratica bombardieri in picchiata, mentre dalla fantasia popolare del tempo di guerra noi italiani li battezzammo “Picchiatelli”, un po’ per identificarli nella vera specialità del tuffo in picchiata ed in parte per un’attribuzione istintiva verso gli stessi equipaggi, nel gergo di “picchiatelli”, “scavezzacollo”, ”spericolati” ed un po’ “ matti”!
Possenti e mastodontici, ma lenti soprattutto durante la rotta di scampo, spesso furono facili prede della caccia avversaria, eppure al loro esordio operativo, nelle file dei reparti della Luftwaffe, fin dal primo giorno del conflitto, nei cieli di Polonia, di Francia, Belgio ed Olanda, avevano seminato morte e terrore, soprattutto quando gli equipaggi innestavano le loro sirene poste a forma di “cannule” sui robusti carrelli, o quando usavano bombe speciali munite di speciali congegni, definiti le “trombe di Gerico”, altrettanto impressionanti nel loro sibilo in caduta.
Gli Junkers Ju 87 in servizio nella Regia Aeronautica furono di due versioni principali, la “B”, con le sottoversioni R2/R5, questi muniti di serbatoi supplementari sub/alari, definiti “Reichwich” (grande autonomia) e “D3”, potenziati nel loro apparato propulsivo e con una postazione dorsale binata.Tuttavia la loro presenza nei reparti della Regia Aeronautica, che li ebbe qualche mese dopo l’inizio del nostro conflitto, quando già la macchina aveva palesato la sua scarsa validità negli attacchi in picchiata, non più prodigiosi o choccanti, come lo erano stati in mano agli aviatori tedeschi, sui fronti sopra accennati, produssero una serie di tragiche sventure e molti caduti, senza per questo annoverare successi clamorosi di cui la Regia Aeronautica potè andar fiera.

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Autore

  • Nicola Malizia

    Nicola MALIZIA è nato il 3 Luglio 1930, si direbbe casualmente, presso il mini-scalo ferroviario di Nova Siri (MT), da genitori calabresi, quando il proprio padre esplicava servizio nel piccolo centro lucano, ma ha vissuto i suoi primi 20 anni in Calabria, da una sponda all’altra della Regione. Piccolo sognatore si appassiona fin da ragazzo all’Arma Azzurra, pur se esaltata dagli eventi, tragici e drammatici, della 2^ Guerra Mondiale, che ha subito sotto la martellante presenza dell’Aviazione Alleata. Nei frequenti spostamenti del genitore, ha frequentato, nei posti più belli dell’incantevole “sua terra” del Sud, gli studi classici, aspirando I’ingresso nell’Accademia Aeronautica, purtroppo sfuggitagli con il Corso Ibis 2 del 1950… per arruolarsi come volontario specialista nello stesso anno, con onore e vanto per avere indossato l’uniforme pii, bella delle nostre FF.AA. Dopo 9 mesi di Corso nella Reggia di Caserta, ove 6 stato assegnato alla Categoria di Armiere, la gioia e l’orgoglio del suo primo prestigioso reparto di assegnazione at Nord: il 51° Stormo Caccia, raggiunto nella bella, ineguagliabile, città di Treviso il 29 Agosto 1951.

    Nel sogno e net destino della sua vita trevigiana, non pub mancare l’incontro di una ragazza, che diverrà sua moglie, e madre di tre figlie. Oggi da oltre 50 anni insieme, sei volte nonni… bisnonni “in pectore”, per una vita serena e ricca di soddisfazioni nella dolcezza delta sua grande Famiglia. Quale entusiasta esponente dell’Aeronautica Militare, ha operato per 23 anni nel 51° Stormo Caccia e per altri 10 nel 5° di Rimini, prima di congedarsi anzitempo, a domanda, per dedicarsi at suo hobby più caro: lo scrivere. Negli anni dal 1968 ad oggi, Malizia ha realizzato 35 volumi di carattere tecnico-storico sulla nostra Aeronautica Militare, in guerra e in pace, quattro dei quali in lingua inglese, Quale co-Autore con illustri scrittori britannici.

    A questi scritti va aggiunto un nutrito numero di articoli pubblicati da riviste italiane e straniere, per esaltare lo spirito indomito degli aviatori italiani, di cui si onora di aver fatto parte. Se il destino e il volere di Dio lo manterranno ancora integro nel fisico e vivo nella passione, la sua vena di scrittore gli fora realizzare altre opere, per la gioia dei suoi tanti appassionati e fedeli lettori.

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