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LE STORTURE DEL MALE ASSOLUTO – I “crimini” fascisti che hanno fatto grande l’Italia

Incredibile, inimmaginabile! Quando si ci accinge a prendere in esame ciò che il Regime di Mussolini, con la collaborazione della maggioranza degli Italiani, fu in grado di fare, in soli 17 o 18 anni, all’interno della nostra Nazione e negli allora territori dell’Impero, non soltanto si stenta a crederlo ma, fino a prova del contrario, non sembra nemmeno essere proporzionalmente confrontabile – e non sto affatto esagerando! – con le realizzazioni dell’Antico Egitto, né con quelle di Babilonia, della Persia, della Grecia o dei Regni ellenistici, né con quelle dell’Impero romano. Meno ancora, con tutto ciò che, in un pareggiabile o uguagliabile periodo, è stato effettivamente concretizzato nel Mondo, nel corso della Storia, da non importa quale sistema politico o istituzionale.
Per convincersene, è sufficiente farsi un giro per le nostre città, osservare ed individuare le diverse, caratteristiche e tuttora visibili opere che vennero realizzate, durante il Ventennio, Questo, senza parlare dell’immensa mole di leggi e di normative che – nonostante una guerra persa e l’ottuso e radicale ostracismo imposto alla sua memoria dalla “restaurazione democratica” – riuscì ad influenzare l’attuale Costituzione (ad esempio, negli articoli, 39, 40 e 46) ed addirittura, nella sua stragrande maggioranza, a sopravvivere all’esistenza stessa del Regime fascista, continuando ad organizzare e regolamentare la vita dei cittadini della nostra Nazione, fino a pochissimi anni fa. Vale a dire, fino a quando, a partire dagli anni 1992-1993, l’artificiosa ed ingannevole ideologia liberal-liberista, la cosiddetta deregulation e la funesta e truffaldina prassi globalista, per precisi ed inconfessabili interessi privati e cosmopoliti, ha voluto criminalmente smantellare, assieme alla quasi totalità di quelle leggi, i fondamenti stessi dello Stato italiano, sociale, indipendente e sovrano.

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Autore

  • Alberto B. Mariantoni

    Alberto Bernardino Mariantoni è nato a Rieti, il 7 Febbraio del 1947. È laureato in Scienze Politiche e specializzato in Economia Politica, Islamologia e Religioni del Vicino Oriente.
    È ugualmente Master in Vicino e Medio Oriente. Politologo, scrittore e giornalista, è stato per più di vent’anni Corrispondente permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra e per circa quindici anni sul tamburino di «Panorama».
    Ha collaborato con le più conosciute e prestigiose testate nazionali ed internazionali, come «Le Journal de Genève», «Radio Vaticana», «Avvenire», «Le Point», «Le Figaro», «Cambio 16», «Diario de Lisboa», «Caderno do Terceiro Mundo», «Europeu», «Evénements», «Der Spiegel», «Stern», «Die Zeit», «Berner Zeitung», «Il Giornale del Popolo», «Gazzetta Ticinese», «24Heures», «Le Matin», «Al-Sha’ab», «Al-Mukhif Al-Arabi», nonché «Antenne2», «Télévision Suisse Romande», «Televisione Svizzera Italiana». Esperto di politica estera e di relazioni internazionali, con particolare riferimento ai Paesi arabi e musulmani e dell’Africa centrale ed occidentale, ha al suo attivo numerose inchieste e reportages in zone di guerra e di conflitti politici.

    È autore di oltre trecento interviste ai protagonisti politici ed istituzionali dei Paesi del Terzo Mondo e della vita politica internazionale.
    Ha insegnato presso la Scuola di Formazione continua dei giornalisti di Losanna. È stato Professore invitato presso numerose Università Europee e Vicino-Orientali. Ha scritto: «Gli occhi bendati sul Golfo» (ed. Jaca Book, Milano 1991); «Le non-dit du conflit israélo-arabe» (ed. Pygmalion, Paris, 1992). Dal 1994 al 2004, è stato Presidente della Camera di Commercio Italo-Palestinese.
    Nel 2009-2010, ha collaborato, come docente, con lo I.E.M.A.S.V.O – Istituto ‘Enrico Mattei’ di Alti Studi sul Vicino e Medio Oriente di Roma. Per maggiori dettagli, vedere:
    http://abmariantoni.altervista.org/ – http://abmariantoni.altervista.org/foto.htm

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