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Canuti, spesso vegliardi, comunque venerabili

Chissà se il Poeta, volendo descrivere il personaggio di Caron Dimonio, traghettatore dell’inferno, ritenne di evidenziare l’aspetto senile “Vecchio bianco di canuto pelo” con un segno di riverenza verso i vecchi.

L’Autore, Pasquale Ciampa, nella sua visione esistenziale, prende le mosse da un afflato sincero verso “i giovani della tempra”, “del progresso”, la generazione del futuro, poi concentrandosi sulla frustrazione dei vecchi, attraversando un quarto di secolo alla luce delle esperienze di vita vissuta, come avvocato, come pubblico amministratore, come cittadino devastato dalla pandemia.

La sua verifica della sfera sentimentale dell’uomo contemporaneo, gli consegna la consapevolezza – amara – di una inadeguata considerazione  dell’universo dei vecchi, emarginati socialmente, mortificati dal peso dell’ingratitudine, relegati in case degradate per lungodegenti se non ospizi, condannati a gestire età avanzate e patologie.

In epoca di pandemie planetarie, infine, oltraggiati da visioni pseudoscientifiche sulla cosiddetta immunità di gregge, proposta come ultimo “rimedio geniale” da presunti statisti e scienziati in libera uscita.

È così che nel colloquio dell’anziano e stanco Avvocato penalista, con suoi amici cari e la consorte, rappresenta l’abisso profondo nel quale viene spinta la terza età a seguito del dramma mondiale: per i vecchi, c’è anche la prospettiva di lasciare la vita… con un cartellino all’alluce di un piede, senza un addio e neppure un fiore.

C’è speranza di una rivisitazione della scala valoriale? Si, sempre! Perché la speranza, secondo un antico proverbio, è la quarta candela dell’esistenza umana, dopo la Pace la Fede e l’Amore.

Quella che permette di riaccendere con la sua luce, tutte le altre.

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Autore

  • Pasquale Ciampa

    Pasquale Ciampa (Napoli, 1941), è avvocato penalista dal 1967. È stato consigliere della Camera penale di Roma e dell’Unione delle camere penali italiane. Ha partecipato come avvocato difensore a importanti processi penali, quali il processo per l’omicidio della modella Christa Wanninger; per l’omicidio di Mario Piave, per l’omicidio dei fratelli Menegazzo; per gli episodi terroristici di guerriglia comunista, per i fondi neri del Sisde e in numerosi altri. È stato inoltre sindaco di un paese dei Castelli romani. Nel 2006 è stato nominato Cavaliere della Repubblica per particolari benemerenze anche nel campo politico. Da giovane ha fondato e lavorato a riviste culturali, e tuttora collabora con la rivista “Gli oratori del giorno”. Ha già pubblicato L’orgoglio di una solitudine nel 2010; Dio c’era nel 2014 (nella piece teatrale con il titolo “Dio, Ritorna!”) e Discettando e poetando su un mondo tribolato nel 2018.

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