REBIBBIA
Dai Piombi di Venezia alla Cayenna, dallo Spielberg austro-ungarico al penitenziario di Porto Longone, dall’Asinara al braccio della morte di St. Quentin, così come nella più “banale” casa circondariale, la storia, la cronaca, la letteratura, sono piene di denunce e di racconti legati a quel capitolo, tutto particolare, dove si narra il difficile rapporto tra un uomo e la società allorché questa si sente colpita da un reato commesso da quello. Si tratta, quasi sempre, di un rapporto nel quale il pregiudizio e l’acredine dell’una coincidono ed entrano in collisione con il senso di ribellione dell’altro, fino ad erigere un muro di incomprensione che toglie ogni possibilità di comunicazione tra i due mondi.
Ma la comprensione discende dalla conoscenza o, meglio, dalla volontà attiva di conoscere e richiede interessamento verso gli altri che sono sempre “diversi”. Se, dunque, vorremo frequentare le persone dalle quali ci dividono il velo dell’acredine e il muro dell’indifferenza, potremo allora guardare al loro mondo con sguardi e pensieri del tutto nuovi. In questa ottica va indirizzato un plauso a “Obiettivo Carcere: autobiografia di chi vive al di là del muro” – la serie di volumi che il G.I.S.CA. ha realizzato per “fotografare”, oltre il muro, dieci realtà carcerarie del Lazio. Questi libri, che suscitano emozioni, riflessioni, ripensamenti, sono una rassegna di tante esperienze vissute all’interno delle carceri, racconto della prigione vista dal contrario, inchiesta sul carcere come istituzione totale, luogo immobile e drammatico di residenza, lavoro, sofferenza, dove un gran numero di individui, esclusi da tessuto sociale oltre il necessario e per lungo tempo, conducono un’esistenza regolata da formalità amministrative. E null’altro. Con questa meritoria iniziativa, che dà voce ed identità a persone collocate nelle crepe del rigido edificio istituzionale, gli autori portano le città nascoste fuori dall’oscurità attraverso significative immagini e poche parole, mostrando quanto di positivo matura al loro interno e come esso possa contribuire ad accrescere il livello civile dell’intera società.
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