Spedizione gratuita per ordini superiori a 40€

A TE L’ULTIMO CANTO

“Chi dice donna dice danno”: così esordisce un proverbio nato a Roma nel Seicento e deposto sulla celebre statua parlante di Pasquino, il misterioso poeta satirico. Questo era il seguito della frase: “chi dice femmina, dice malanno, chi dice Olimpia Maidalchina dice danno, malanno e rovina”. Il proverbio si riferiva ad una donna di allora, che era cognata di Papa Innocenzo X, al quale procurò una lunga serie di danni. Ebbene, quando conobbi mia moglie e me ne innamorai, gli amici mi mettevano in guardia recitandomi l’inizio di quel proverbio, e siccome tutti la chiamavano Lia, che era il finale di Clelia, molti esclamavano: “Lia, che il vento ti porti via!”. E invece per me è stata una donna più unica che rara, e tanto m’ha elargito che di più non può dare una moglie a suo marito.

10,00

COD: HE-000325 Categoria:

Autore

  • Mario Scaffidi Abbate

    La biografia di Mario Scaffidi Abbate è molto complessa e difficile da ricostruirsi. Sono innumerevoli gli episodi della sua vita, spesso più unici che rari, di cui soltanto nei suoi libri pubblicati e nei suoi scritti vari si può cogliere qualche sprazzo. La sua attività molteplice, di professore, di giornalista, di fondatore, di direttore e vicedirettore di riviste, di critico letterario, di traduttore, di sceneggiatore in diversi programmi della RAI, la sua vocazione per la pittura, per la musica e soprattutto per la poesia, che gli valse molti premi, e persino nel teatro, non si può descrivere in poche parole. In tutti i campi della cultura è stato veramente un personaggio raro. Come un novello Pindaro, “quasi torrente che alta vena preme”, ha scritto versi a non finire, di cui una buona parte, essendo manoscritti, nemmeno nel computer ha potuto riversare. Vale per lui la frase di Olindo Guerrini (citata da lui stesso in uno dei suoi libri, L’antro acherontico) “O manoscritti miei gettati al vento!”.

Torna in cima