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E… ancora grazie
È questo l’epilogo del ‘Grazie’, che l’autore aveva dato alle stampe nel 2020.
Tale prosecuzione letteraria era stata fortunatamente completata ed in attesa di pubblicazione, ma la crudele malattia non ha permesso che ciò avvenisse.
Ora – seppur postuma – essa viene proposta, così come dall’autore prodotto… corredata solamente da una Prefazione.
Roberto Benetazzo è venuto a mancare il 18 settembre 2021.
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Autore
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Roberto Benetazzo
Roberto Benetazzo nasce a Latina il 14 gennaio 1951, terzo figlio maschio di Antonio e Stella, giunti nella città di fondazione ai tempi della bonifica dell’Agro Pontino. Consegue il diploma di Perito Industriale nel 1969. Frequenta il Corso Allievi Ufficiali nel Corpo dei Bersaglieri e si congeda con il grado di Sottotenente. Nel 1975 convola a nozze con Annamaria e dopo qualche anno nasce Stefano. Lavora inizialmente quale impiegato presso due Aziende del territorio e poi entra nel campo della Scuola, prima come tecnico e poi come insegnante. Nel 2001 viene a mancare sua moglie. Lo vediamo costituire, con fini di beneficenza, una compagnia teatrale amatoriale e mettere in scena le commedie scritte da lui stesso. È attivo in Parrocchia, in particolare nella catechesi. È anche felicemente nonno di Giulia e Alessandro
PROLOGO
Era un martedì, per la precisione martedì 10 agosto 1999, e alle undici del mattino, all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma, il termometro segnava trentasette gradi all’ombra.
L’aereo, dove si era imbarcata Rita, correva sulla pista assolata.
In pochi secondi aveva raggiunto la velocità necessaria al decollo.
Le ruote si erano appena staccate dall’asfalto già bollente e contemporaneamente il cuore di Marco aveva avuto un sussulto.
Non il cuore dal punto di vista fisiologico, bensì quello relativo ai sentimenti.
Era stato solo un attimo, come a significare che, insieme all’aereo, stavano decollando tutte quelle emozioni legate alla presenza fisica della sua fidanzata.
Lo consolava ampiamente la consapevolezza che Rita, il suo amore ritrovato, sarebbe tornata solamente dopo pochi mesi.
Definitivamente.
Alla ragazza pugliese erano bastati quei pochi giorni in Italia, con Marco, per farle effettuare la scelta della sua vita.
La nuova decisione, oppure la vecchia decisione, insomma, quella che segretamente aveva desiderato da sempre, senza averne la piena consapevolezza.
Era riuscita, infatti, a raggiungere un accordo con la direzione generale dell’azienda americana.
L’accordo prevedeva il suo rientro nella sede romana, come base principale di lavoro, e qualche breve trasferta, non più di un paio di volte al mese, secondo le necessità, nelle varie filiali europee o nella stessa sede generale in California.
C’è da dire che il grande ‘patron’ aveva apprezzato notevolmente le qualità gestionali e morali della giovane dirigente italiana, che in pochi anni aveva scalato le gerarchie imprenditoriali dell’azienda fino ad attestarsi ai massimi livelli.
Era riuscita a convincere le alte sfere che, grazie alla tecnologia moderna e ai recenti strumenti della comunicazione, sarebbe riuscita a svolgere il suo importante lavoro pur trovandosi lontano e in altra località.
Dalla grande vetrata del Terminal partenze, Marco continuava a guardare l’aereo che si allontanava sempre più velocemente fino a diventare un puntino quasi invisibile.
Se ne stava lì, come trasognato, con il cuore pieno d’amore e quella sorta di senso di mancanza tipico delle persone innamorate che si sono da poco separate con l’altra metà di sé.
A generare quello stato d’animo estasiato aveva contribuito sicuramente la canzone che proveniva dagli altoparlanti di quella zona dell’aeroporto, il tormentone di quell’estate, ‘Vamos a la playa’, cantata da Miranda, una cantante emergente, un po’ francese e un po’ spagnola.
Da qualche mese veniva trasmessa un’infinità di volte alla radio, e puntualmente, appena ne ascoltava le prime note, Rita abbandonava ogni riservatezza e si lanciava in un ballo armonioso e trascinante, che però lasciava intravedere una certa delicata sensualità.
Un ballo tutto dedicato a lui.
Marco aveva chiuso gli occhi e un sorriso era apparso sul suo viso.
Sì, con la mente vedeva Rita ballare per lui.
Solo per lui!
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