LA DIVINA TRAGEDIA
Il titolo e il contenuto di questo poemetto richiamano la Divina Commedia di Dante, ma doppiamente rovesciata, sia perché si tratta di una tragedia, sia perché il viaggio ideale e spirituale (dell’Autore, insieme a quello di Dio) parte dal Paradiso, cioè dalla dimensione assoluta e beatifica di Dio, non dall’Inferno.
Per Dio, infatti, la Creazione è stata anche una sofferenza, come lo è nell’uomo, e come lo è stata soprattutto in Cristo, che è Dio stesso nell’aspetto di Figlio, ma non “distinto” dal Padre. La Trinità, secondo l’Autore (e anche questa è una novità), è costituita: dalla Divinità, energia nel suo stato sottile, invisibile e impersonale, da Dio, Creatore e Intermediario, e dall’Uomo, che è sempre Dio nella sua veste umana
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