LA DONNA ACCOVACCIATA
È un inedito archeologico anche la statuina della donna accovacciata, che orna una finestra della facciata di Palazzo Caetani. Per secoli nessuno si era accorto della sua presenza “sconcia”. Pochissimi, anche dopo il restauro, che l’ha svelata, ne avvertono ancora l’esistenza.
Eppure, potrebbe raccontare storie sconosciute alla città, alla quale l’architetto Matteo Forcymania e i suoi scultori catalani vollero regalare la “boteriana” femmina in posa “indecente”. La storia della piccola scultura, comunque, potrebbe essere sorella delle altre fragili leggende e dei frammentari racconti popolari “indigeni”, che si è voluto riproporre con “I cunti”. I racconti e la sconosciuta statuina della donna megera di Palazzo Caetani sono solo spunti, spesso anche tenui, per un invito a ricercare una secolare produzione di arte popolare, che nella millenaria vicenda umana degli abitatori della Piana di Fondi sembra essersi volatilizzata. In un territorio, tra l’altro, percorso da genti e popoli di diversa origine e cultura. In una terra di forte richiamo immigratorio, che avrebbe dovuto lasciare impronte più visibili e più profonde di una pluri-cultura stratificata.
Esaurito