Spedizione gratuita per ordini superiori a 40€

La corruzione dall’antica Roma ad oggi e gli strumenti attuali di anticorruzione

Avv. Antonino Galletti
Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma

Buongiorno a tutti, benvenuti ai colleghi che sono collegati da remoto ai fini della formazione forense, benvenuti anche a coloro che ci stanno seguendo in diretta sui canali social del Consiglio dell’Ordine.
Oggi abbiamo voluto fare un approfondimento specifico sul problema della corruzione dall’antica Roma ad oggi, partendo appunto dalla storia ed arrivando fino agli strumenti attuali di lotta contro la corruzione.
Lo facciamo con un parterre di ospiti particolarmente qualificato che parte ovviamente dalla nostra collega e Sindaca di Roma, Virginia Raggi e poi prevede la presenza dei Consiglieri Carla Canale, Alessia Alesii e Irma Conti, e la partecipazione, anche qui particolarmente gradita, della Dottoressa Federica Angeli che è la Delegata della Sindaca alle Periferie nonché autrice di tanti testi di cui l’ultimo dal titolo “Roma duemila anni di corruzione”, che è quello che ci ha fatto venire in mente il titolo dell’evento formativo di oggi.
Proseguendo ci sarà l’intervento dell’Avvocato Antonio Sensale (che è stato sostituto Procuratore Generale nel processo di “Mafia Capitale”, da qualche mese ha lasciato la magistratura e si è iscritto al nostro albo); il Dottor Domenico Airoma (Vicepresidente del Centro Studi di Livatino e Procuratore della Repubblica di Avellino); il Professor Vittorio Capuzza (che è il Responsabile della prevenzione della corruzione e per la Trasparenza nella Conferenza dei Rettori delle Università italiane) e la Collega Daniela Condò, Segretaria del Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
L’evento a cui stiamo partecipando è stato ripreso anche su qualche quotidiano di oggi , per esempio “Il Tempo”, che vi ha dedicato un’intera pagina e quindi mi fa piacere che ci sia stato anche un eco mediatico per questo evento.
Ho visto che hanno messo in bella mostra un elmo romano e sono contento perché quando mi hanno detto che mettevano l’elmo ho temuto perché ho detto «ora questi sbagliano, mettono l’elmo corinzio e siamo rovinati pure noi». Per fortuna hanno centrato l’elmo esatto e quindi nessuno se la prenderà con noi.

Nel dare la parola alla Sindaca e nel ringraziare chi è collegato devo dire questo pensiero, ovvero ripensando agli studi classici, mi sono ricordato delle Verrine, le accuse di Cicerone a Verre se non sbaglio nel 70 a.C., in cui veniva accusato Gaio Licinio Verre (che aveva ricoperto l’incarico di governatore della Sicilia dal 73 al 71 a.C.), e poi non si è mai capito bene se era colpevole o meno della cosiddetta azione de pecuniis repetundis, quindi di aver sottratto delle somme alle provincie e di essersi arricchito personalmente. Quindi nulla di nuovo sotto il sole rispetto a quello che abbiamo studiato tanti anni fa.
Oggi, ovviamente, i sistemi sono più complessi, articolati. La legislazione anche è probabilmente molto più evoluta, il sistema dei controlli lo è sicuramente e devo dire anche quello delle garanzie (che forse al povero Verre non proprio tutte gli furono assicurate per la difesa).
Ma il problema sicuramente esiste e anche questa mattina abbiamo fatto un altro seminario molto importante sul tema degli appalti pubblici e tutti i relatori, compreso il Presidente dell’Authority sulla Corruzione, hanno convenuto sul fatto che la legislazione è complessa, spesso disarticolata e con tanti adempimenti che riguardano proprio le amministrazioni. E ora non tutte le amministrazioni sono amministrazioni complesse con professionalità come il Comune di Roma e come tante altre grandi amministrazioni.
Ma le normative sugli appalti, sui servizi pubblici e sulla scelta del contraente in generale sono complesse e mutano continuamente. Specialmente nelle piccole amministrazioni e piccole realtà è difficile che il personale, anche in buona fede, riesca a stare al passo e quindi bisogna distinguere quelli che sono irregolarità comprensibili dai casi in cui, invece, c’è un vero e proprio dolo e in cui si vuole effettivamente danneggiare la cosa pubblica e l’erario.
Quindi spero che oggi riusciremo, anzi sono convinto che riusciremo a fare chiarezza su questo e ringrazio la Sindaca di Roma per aver partecipato a questo evento e devo dire che, come nostra iscritta, è sempre presente qui all’Ordine.
Tra l’altro, mercoledì 28 aprile faremo un altro evento importante, perché presenteremo i servizi per gli avvocati offerti dal Comune di Roma, cioè con l’adesione al Comune ad ANPR.
Abbiamo avuto alcune difficoltà dovute ad un periodo temporaneo di sospensione dei servizi proprio per l’innovazione tecnologia dell’Anagrafe Nazionale delle persone residenti che ha coinvolto e sta coinvolgendo tutti i Comuni, e che ovviamente per Comuni grossi come quello di Roma è più complicato.
Abbiamo scritto tante volte al Comune lamentando di servizi nel momento in cui le funzionalità erano state tolte e ci è sembrato corretto fare un evento apposito per dare atto che invece i servizi oggi sono tornati e addirittura sono stati implementati. Quindi, chi è interessato mercoledì 28 alle 10:30 faremo questo evento dove spiegheremo come poter fruire in pieno di questi nuovi servizi garantiti dall’anagrafe del Comune di Roma.

Vi ringrazio e do subito la parola alla Sindaca Virginia Raggi.

On.le Virginia Raggi
Sindaca di Roma Capitale

Grazie, grazie Presidente. Chiaramente per me è sempre un onore e un piacere essere qui. Devo dire che questo convegno, molto interessante e di elevata attualità, ci vede schierati fin dal primo giorno per cercare di affrontare questo tema così non semplice, anche abbastanza direi magmatico.
Un ringraziamento per l’invito, un ringraziamento per la scelta del tema. Ringrazio e saluto anche chiaramente l’Avvocato Carla Canale, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e Vice Responsabile della Commissione Diritto Amministrativo. L’Avvocato Antonio Sensale, avvocato del foro di Roma, come si diceva già Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma. L’avvocato Alessia Alesii, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati e Responsabile della Commissione Contenzioso con la P.A., nonché la Dottoressa Federica Angeli che è collegata in streaming, la mia Delegata alle Periferie e chiaramente tutti gli altri avvocati e professionisti, le persone che ci seguono anche in streaming.

Devo dire che il tema mi appassiona come cittadina, come Sindaco, perché è un tema sicuramente di grande attualità.
Le amministrazioni pubbliche devono lavorare attraverso una serie di procedure che garantiscano la parità di concorrenza, l’efficienza e l’efficacia del servizio e tutto questo può essere svolto solo in un quadro normativo di totale chiarezza e anche semplicità, ora piano piano ci arriverò. Nel frattempo il mio ringraziamento va al constante lavoro che fate in tutte le sedi, sia nelle aule del Tribunale, sia all’interno delle Università, sia all’interno dei vari Organismi cui partecipate perché piano piano ci aiutate non solo a dirimere una serie di casi che chiaramente ci impegnano ma anche, in qualche modo, a tracciare la linea e aiutate il legislatore a migliorare costantemente una normativa che, come si dice, è spesso frutto di sovrapposizione e stratificazione che la rendono, purtroppo, troppo spesso poco efficace.
Il tema è questo, il libro della Dottoressa Federica Angeli, parla di un male atavico di Roma e del resto una famosa copertina del settimanale “L’Espresso”, dell’11 dicembre 1955, l’ho appuntato perché la mia memoria vacilla, diceva «Capitale corrotta, Nazione infetta» una frase molto forte che, purtroppo, in quel momento rappresentava, fotografava, una sorta d’identità: la corruzione delle Istituzioni, statali e locali, che governavano Roma un po’ come lo specchio che riguardava l’Italia intera.
Oggettivamente è un tema che ricorre costantemente perché la possibilità di avvantaggiarsi dall’utilizzo di soldi pubblici evidentemente è un’opzione che viene ipotizzata e guardata da taluni, come una delle possibili soluzioni. Per fortuna, anche grazie al vostro lavoro, il nostro Paese si è dotato di strumenti per cercare di contrastare questo fenomeno. Tra l’altro non voglio entrare nel merito delle vicende processuali meglio note con il nome di “Mafia Capitale”, che nessuno si offenda ma tant’è, così sono state definite.
Evidentemente noi qualche anno fa ci siamo tutti svegliati con una inchiesta che metteva in luce questa sorta di Mondo di Mezzo tra politici e una parte malata dell’imprenditoria, che voleva avvantaggiarsi di una serie di situazioni a scapito di tutti i cittadini. Il nostro dovere come amministrazione era quella di cambiare rotta ed è una cosa che abbiamo iniziato a fare da subito anche sottoscrivendo una serie di protocolli di vigilanza collaborativa con l’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, per evitare una serie di effetti distorsivi evidenti a tutti, che avevamo visto assolutamente presenti dalle inchieste giudiziarie. Allo stesso tempo un altro fenomeno sempre altrettanto grave è anche quello che si verifica nel caso dei “cartelli”, una serie di accordi volti a stabilizzare i prezzi o addirittura ad evitare la partecipazione a gare. Eventi che sono accaduti ripetutamente durante la mia amministrazione, quindi, io non posso dire che il fenomeno sia sconfitto ci mancherebbe, c’è una attenzione costante che l’amministrazione deve porre quotidianamente tutte quelle attività che svolge proprio per regolare ed erogare servizi o acquistare beni e forniture.

Dico una cosa: durante il mio mandato a partire dalla legge del 2016, le norme, il codice degli appalti in qualche modo è stato modificato, novellato oserei dire per ben tre volte e questo ci ha costretto a ritirare bandi in autotutela, a modificarli e a ripubblicarli. Ecco tutto questo unito ad una normativa sicuramente farraginosa, molto lenta, con una serie di aree oscure che inducono in errore anche la Pubblica Amministrazione talvolta nell’incapacità di capire quale sia la norma specificamente applicabile al caso di specie, tutto questo, io mi permetto di dire, in realtà non agevola assolutamente e non contrasta come si vorrebbe la corruzione, anzi paradossalmente ha un effetto opposto, cioè quello di indurre determinati soggetti a trovare una via alternativa. Per questo come Sindaca e insieme a tanti altri Sindaci auspichiamo una modifica ultima definitiva almeno per qualche anno, del codice degli appalti che può partire dal “Decreto Semplificazioni”, perché noi abbiamo bisogno di poche norme, chiare, semplici che consentano anche una rapidità dell’esecuzione e che non inducano alla tentazione sempre presente, un vero e proprio male atavico, di ricorrere a sistemi alternativi.
Ciò, perché l’effetto che si ottiene è esattamente quello di ricadere proprio in quei fenomeni che si volevano sconfiggere e questo è quanto di meno auspicabile noi possiamo immaginare. Allo stesso tempo noi dobbiamo pensare sempre che la corruzione è un male che impatta su tutti i cittadini, perché si tratta di sottrarre denaro pubblico a quella che è la normale erogazione di un servizio che va a vantaggio della collettività, a beneficio di pochi e quindi si tratta proprio di un male che colpisce ciascuno di noi come cittadino, come contribuente e come utente del servizio, quindi, noi dobbiamo trovare dei metodi e allo stesso tempo una semplificazione normativa che è funzionale ad una maggiore chiarezza anche delle procedure e deve essere accompagnata, a mio avviso, da un inasprimento dei controlli che trovo piuttosto scarsi, o comunque poco applicati e poco applicabili e questo anche perché forse lo stesso personale amministrativo è in qualche modo allo stesso tempo soggetto, che deve attuare e soggetto che deve controllare, quindi, anche qui c’è bisogno forse di un passo in avanti.
Un inasprimento dei controlli, una semplificazione delle procedure, affinché i servizi, io lo dico in questo caso dal lato ovviamente dell’amministratore, siano offerti in un tempo congruo che sia ritenuto utile dall’amministrazione e dai cittadini.
Questa superfetazione normativa non può arrivare ad ingessare completamente il settore degli appalti pubblici altrimenti potremmo arrivare a dire «la cura è riuscita il paziente è morto». Ci sono tanti interessi, talvolta contrapposti, che debbono essere contemperati, ma che ciò nondimeno debbono essere necessariamente presi in considerazione per una riforma che io mi auguro, ripeto, definitiva per qualche anno, non penso si possa arrivare all’ottimo però sono certa che convegni come questo aiutino un po’ tutti a mettersi intorno ad un tavolo e ragionare come fare a migliorare qualcosa che è necessario migliorare per la Pubblica Amministrazione e per i cittadini che della Pubblica Amministrazione sono di fatto gli utenti finali ed i principale beneficiari dei servizi. Quindi grazie davvero e buon lavoro.

Avv. Antonino Galletti

Allora grazie al Sindaco di Roma, auspichiamo anche noi che questo Decreto Semplificazioni sia in grado di portare degli interventi definitivi che poi possano consolidare una legislazione stabile per almeno un certo numero di anni in modo tale da consentire agli operatori, sia alle imprese, sia a noi tecnici di diritto, sia ai magistrati, di creare anche degli indirizzi giurisprudenziali ai quali poi sia più chiaro attenersi. Mi permetto di raccogliere anche una ulteriore riflessione che è quella che condivido in maniera davvero convinta e cioè che non si può lasciare solo la risposta all’ex post al settore penale, cioè noi dobbiamo intervenire prima, bisogna prevenire e, quindi, c’è bisogno di avere poche norme chiare e anche di consentire ai cittadini, nei casi in cui decidono di denunciare, di poterlo fare in sicurezza e di poterlo fare anche con costi accessibili.

Da questo punto di vista la battaglia che l’avvocatura fa sull’aumento che c’è stato negli ultimi anni nel contributo unificato per denunciare l’illegittimità amministrative nel settore delle gare e dei servizi è sicuramente una battaglia che proseguiremo a fare e che va coltivata, perché da una parte si combatte la corruzione e dall’altra parte non si possono mettere dei balzelli per impedire a chi denuncia o a chi vuol far valere i suoi diritti di avere difficoltà a farlo magari, millantando questi aumenti come tentativi di deflazionare il ricorso alla giustizia.

Noi, invece, non dobbiamo affatto deflazionarlo, ma dobbiamo spingere i cittadini e le imprese a denunciare nei casi in cui ci sono atti illegittimi se non addirittura illeciti. Ringrazio il Sindaco che ovviamente quando vuole ci può lasciare, do la parola al Consigliere Carla Canale che modererà e dirigerà i lavori e, quindi, la ringrazio anche perché è lei che ha voluto organizzare oggi questo convegno molto interessante.

10,00

Categoria:

Autore

Altri libri dello stesso autore

Torna in cima